L’Utilità dell’Essere

Caro Massi, tu sei come quelli della pubblicità del lotto: ti piace vincere facile.

La parola utilità la associo ad un concetto economico e non riesco a vedere l’essere (inteso come esistenza) ridotto a una grigia transazione economica – perché mai tutto dev’essere utile, compresa la vita?
Detto questo, non mi sento proprio all’altezza di dare una risposta alla tua domanda – figuriamoci una risposta interessante!

Se vuoi delle lezioni sul senso della vita rivolgiti ai professionisti del settore: io prediligo Camus romaziere – non sono abbastanza colto per i saggi di Sartre e non ho abbastanza coraggio per il nichilismo.
Però magari, se non hai troppe pretese, puoi accontentarti di Alberoni o della Tamaro (Moccia no, che ormai sei troppo vecchio) 🙂

Non parliamo poi della seconda parte della tua sfida che trovo assolutamente impraticabile. Sorprendere te, disilluso da questa vita materiale, è compito sovrumano! E io sono debolmente umano (o umanamente debole, fai tu).

Il massimo a cui posso arrivare io è una citazione di una canzone, come fanno gli adolescenti quando vogliono far colpo sulla fidanzata:
non importa quanto ci siamo arricchiti, quanto abbiamo dato, quanto abbiamo amato, odiato o creato o distrutto. Alla fine, quando ce ne saremo andati, le luci resteranno accese.